Verso il Progetto del Parco delle Acque Medie

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Gli studi per il “Progetto del Parco del Canale delle Acque Medie” nascono dal gruppo di lavoro del Ce.R.S.I.Te.S. come sintesi dei primi risultati delle attività di ricerca in corso nell’ambito del progetto europeo UPPER e delle indicazioni emerse dagli “Studi per il piano strategico della città
e del territorio di Latina”.
Il Canale delle Acque Medie costituisce un elemento di interesse strutturale per il centro urbano di Latina rappresentando da un lato l’ossatura portante del sistema insediativo del settore settentrionale della città, dall’altro una delle più importanti infrastrutture verdi e blu del territorio
comunale sia in termini di potenziale biodiversità che per il ruolo di connessione ecologica che svolge tra il litorale e l’area dei Monti Lepini.
Per queste motivazioni le proposte progettuali, sono state elaborate secondo tre obiettivi principali:
1. la mitigazione del rischio idraulico, creando opportune aree allagabili che diminuiscano l’impatto di eventi calamitosi come l’ultima alluvione avvenuta nel 2014;
2. l’incremento della biodiversità e della resilienza degli habitat esistenti attraverso una migliore connettività ecologica e qualità ambientale;
3. la rigenerazione del tessuto insediativo privilegiando, ove possibile, la realizzazione di nuovi servizi per la comunità.

Gli obiettivi proposti, congiuntamente con il ruolo di fondamentale importanza che ricopre il Canale delle Acque Medie per la città di Latina, costituiscono un’importante opportunità di ricerca e di sperimentazione. A tal proposito, gli studi elaborati non devono essere considerati
come un punto di arrivo bensì di partenza. Nelle intenzioni dell’intero gruppo del Ce.R.S.I.Te.S., gli studi vogliono costituire una solida base di riflessione e di supporto alla discussione con e per la cittadinanza auspicandone l’avvio, al più presto, tramite i laboratori di co-progettazione
organizzati e gestiti da Tesserae, sempre nell’ambito del progetto UPPER. Si è fermamente convinti infatti che solo in questo modo, cioè affiancando il percorso tecnico e di ricerca alla partecipazione attiva dei cittadini, si possa effettivamente generare un processo migliorativo di
riconoscimento e di cura del nostro territorio e dell’ambiente che ci circonda.

L’intento è di sperimentare soluzioni basate sulla natura (NBS) che siano in grado da un lato di mitigare i rischi di esondazione e dall’altro di migliorare e rafforzare le potenzialità dell’intera area innescando un vero e proprio processo di rigenerazione territoriale.

L’area di studio ed il progetto

Il Canale delle Acque Medie attraversa il territorio del Comune di Latina lungo la direttrice Nord – Sud conformandosi come una tra le più importanti connessioni ecologiche tra il litorale e i Monti Lepini. Grazie alla notevole estensione ed alla prossimità con il centro storico di Latina, nel corso degli anni ha acquisito un ruolo sempre più rilevante dal punto di vista morfologico divenendo un vero e proprio riferimento per lo sviluppo urbano del settore Nord – Est della città. Tuttavia, proprio la vicinanza dei tessuti urbani, in alcuni casi quasi a ridosso degli argini, produce problematiche sia in termini di gestione del rischio idraulico che in termini di pressione antropica per il degrado degli ecosistemi e degli habitat naturali. Il “Progetto del Parco del Canale delle Acque Medie” nasce da queste premesse con l’intento di sperimentare soluzioni basate sulla natura (NBS) che siano in grado da un lato di mitigare i rischi di esondazione e dall’altro di migliorare e rafforzare le potenzialità dell’intera area innescando un vero e proprio processo di rigenerazione territoriale.

L’area presa in esame si estende dal ponte di Via del Saraceno lungo il Fosso del Gionco sino all’intersezione con il Canale delle Acque Medie e da qui procede costeggiando il corso d’acqua attraverso i quartieri Boario, Gionchetto e Pantanaccio fino all’attraversamento della Strada di Tor Tre Ponti. L’ambito territoriale descritto è stato suddiviso in quattro zone alle quali va aggiunta una quinta (esterna), funzionale alla riuscita degli interventi di
carattere idraulico. Si riporta a seguire l’elenco delle aree individuate in coerenza anche con le indicazioni e i progetti strategici emersi dagli “Studi per il piano strategico della città e del territorio di Latina” (Fig.1):
1. Area di laminazione di monte
2. Area Naturale del Fosso del Gionco
3. Area innesco Gionco – Via Epitaffio
4. Area Via Epitaffio – Via dei Volsci
5. Area Via dei Volsci – Strada di Tor Tre Ponti


Fig.1 – Individuazione cartografica delle aree oggetto di intervento con riferimento alle ipotesi elaborate negli “Studi
per il piano strategico della città e del territorio di Latina”.

Gli interventi e le azioni che seguono, sebbene pensati in un’ottica integrata e sinergica, sono ascrivibili a tre aspetti: idraulico, naturalistico – geotecnico e urbanistico.

Aspetti idraulici

La mitigazione del rischio idraulico, evidenziata dalla presenza dei vincoli del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), costituisce uno degli elementi fondativi del progetto. A tale scopo il gruppo di lavoro del Ce.R.S.I.Te.S. ha eseguito uno studio preliminare riguardante le sezioni, i profili e le
portate del canale con lo scopo di elaborare un modello adatto a simularne il comportamento.

I risultati ottenuti hanno mostrato come il Canale delle Acque Medie presenti uno stato di sottodimensionamento rispetto alle portate a cui è normalmente soggetto evidenziando alcuni punti critici in particolar modo all’intersezione con il Fosso del Gionco dove si presenta il più
elevato rischio di esondazione. Per far fronte a tale problematica si è pensato alla realizzazione di eventuali bypass che distribuiscano le eccedenze delle piene e a interventi di riprofilatura degli argini creando casse di espansione capaci da un lato di ridurre i rischi di esondazione e dall’altro
di creare delle potenziali “zone umide” allagabili anche in grado di contribuire alla ricarica della falda acquifera. Gli interventi descritti trovano collocazione all’interno delle aree 1, 2, 4 e 5 (Fig.1).

Aspetti naturalistici – geotecnici

Dal punto di vista naturalistico l’obiettivo principale del lavoro è quello di rafforzare il ruolo di connessione ecologica svolto dal Canale delle Acque Medie mitigando i processi di frammentazione ambientale in atto ma soprattutto aumentando la resilienza degli habitat e la biodiversità. Gli interventi necessari in ambito idraulico costituiscono un’importante opportunità che, congiuntamente con gli obiettivi previsti dal progetto UPPER, possono sostenere un processo di riqualificazione fluviale. Proprio le aree UPPER collocate lungo il corso del canale, ricadente pienamente all’interno del tessuto insediativo, danno la possibilità come indicato dai naturalisti del Gruppo di lavoro del Ce.R.S.I.Te.S. (Zerunian S., Iberite M., Mastrobuoni G.) di creare un mosaico di habitat del tutto nuovi, anche dove essi non sono mai esistiti, capaci di sfumare l’uno nell’altro a partire da piccole zone umide, aree boscate, arbusteti, prati fino ad aree di margine tra bosco e stagno, in grado di soddisfare sia esigenze ecologiche di numerose specie animali e vegetali che di fruizione da parte di residenti e visitatori (Fig.2).

Allo stesso tempo vanno sottolineati gli effetti positivi sull’ambiente che la realizzazione di nuove aree naturali, in un contesto sostanzialmente urbano, produrrebbero in termini di assorbimento di anidride carbonica, filtrazione dell’aria, mitigazione delle temperature e miglioramento dello stato delle acque. Quest’ultimo, a causa della presenza di inquinanti industriali e civili, rappresenta una criticità che dovrà essere risolta come condizione necessaria e prioritaria di tutti gli interventi.

Fig.2 – Vista dall’alto dei nuovi habitat nell’area UPPER in riva destra del Canale delle Acque Medie.

Aspetti urbanistici

Lo sviluppo del progetto dal punto di vista urbanistico è seguito ad un’accurata analisi del sistema insediativo, già avviata nei precedenti studi sul territorio, ed in relazione ai risultati delle ricerche in corso nel contesto del progetto UPPER. L’obiettivo che si vuole perseguire è quello di innescare un processo di riqualificazione territoriale che faccia assumere al Canale delle Acque Medie il ruolo primario di nuovo asse di servizi, supportato dagli assi stradali di Via Ezio e di Via Pantanaccio. Gli interventi ipotizzati, tenendo conto degli strumenti urbanistici vigenti e dei progetti già definiti dall’Amministrazione Comunale, configurano il nuovo assetto dell’area predisponendo accessi alle aree naturali precedentemente descritte e basandosi su una fitta rete di nuove piste e corsie ciclabili per la mobilità. Queste avrebbero il compito di collegare tra loro le due aree definite con il progetto UPPER del sito dimostrativo di Piazza Ilaria Alpi e del parco produttivo di Campo Boario, addentrandosi poi nell’area 2 per giungere alla stazione delle autolinee. La riqualificazione della mobilità sarebbe quindi idonea sia alla passeggiata che allo spostamento veloce.

In alcuni punti strategici, agendo in regime di perequazione, appare inoltre possibile intervenire sui tessuti urbani maggiormente compromessi ricavando nuovi spazi pubblici da destinare al tempo libero, alla ricreazione ed al co-working. Infine, la zona 2, tenendo conto delle ipotesi avanzate negli “Studi per il piano strategico della città e del territorio di Latina” relative al nuovo tracciato su ferro che collegherebbe la stazione ferroviaria con le autolinee, si configurerebbe come una porta d’ingresso alla città assumendo oltre che una valenza strettamente ambientale anche rilievo dal punto di vista estetico e percettivo per residenti e turisti.

Discussione e dibattito aperto tra istituzioni e cittadinanza sono il punto di partenza per trasformare una mera indicazione progettuale in quello che possa configurarsi come un nuovo ambiente di vita per cittadini e comunità che abitano un territorio.

L’importanza della partecipazione

È importante sottolineare come il “Progetto del Parco del Canale delle Acque Medie” rappresenti un’importante opportunità per sperimentare percorsi e laboratori inediti, finalizzati alla partecipazione e alla co-progettazione dello spazio pubblico, i quali si potranno svolgere anche sfruttando i tools interattivi implementati nella piattaforma WHIP, attivata già con il progetto UPPER, e che si configura come ambiente idoneo ed inclusivo per la condivisione di idee e per il supporto di ragionamenti e riflessioni. Discussione e dibattito aperto tra istituzioni e cittadinanza sono il punto di partenza per trasformare una mera indicazione progettuale in quello che possa configurarsi come un nuovo ambiente di vita per cittadini e comunità che abitano un territorio.

La condivisione di intenti e la partecipazione permette, infatti, di innescare forme di apprendimento sociale che producono consapevolezza e cura, dotando delle semplici soluzioni progettuali di nuova potenza comunicativa capace di avviare processi radicali e dal basso di rigenerazione del territorio in cui viviamo.